Nel Medioevo vigeva una costante associazione tra astronomia e astrologia e la poesia medievale è notoriamente intrisa di riferimenti cosmologici: l’osservazione del cielo e lo studio delle influenze planetarie costituiva infatti la base per riflettere su alcuni temi cardine come le sorti politiche delle città italiane, le inclinazioni umane al vizio, alla virtù o alle passioni, nonché per elaborare oroscopi e pronostici sugli eventi futuri.
Il cielo osservato nel Medioevo, tuttavia, era sensibilmente diverso da quello visibile oggi, così come diversi erano gli strumenti di osservazione e calcolo e anche il sistema filosofico di riferimento.
Durante l’incontro Sara Ferrilli, assegnista di ricerca in filologia italiana dell’Università per Stranieri di Siena e Alessandro Marchini, direttore dell’Osservatorio astronomico dell’Università di Siena, rifletteranno sulle interazioni tra poesia e astronomia nel Medioevo attraverso una prospettiva che coniughi storia della letteratura e storia della scienza. Brani di Dante e di altri autori medievali verranno letti e commentati per la loro portata astronomica e, con l’ausilio degli attuali strumenti tecnologici, verrà mostrato al pubblico il cielo osservato dai poeti medievali.
Chiuderà la manifestazione un’osservazione guidata della Luna attraverso le splendide immagini del telescopio dell’Università di Siena, che verranno proiettate in esclusiva.