La tradizione giapponese conserva la memoria di usi, abitudini e narrazioni di un passato in cui l’impatto dell’uomo sull’ambiente era molto meno drammatico di quello che la modernità tecnologica ha prodotto, e l’armonia con il territorio e le stagioni veniva salvaguardata come bene supremo. In anni recenti, la consapevolezza di un improrogabile riposizionamento del tema della sostenibilità al vertice di qualsiasi intervento umano sull’ambiente ha portato i decisori giapponesi ad inaugurare politiche di sensibilizzazione verso i cittadini di tutte le età, spesso basate sulla riscoperta delle buone prassi legate alle tradizioni.
La cattedra di Lingua e letteratura del Giappone vuole offrire ai visitatori anche più giovani la possibilità di avvicinarsi ad alcuni di questi aspetti della cultura giapponese. Specificamente, si faranno dimostrazioni sull’uso del furoshiki come forma di packaging riciclabile, si insegnerà l’origami della farfalla per parlare, giocando, delle politiche sugli insetticidi e si farà un kamishibai, tratto dalla favola di Niimi Nankichi (1913-1943) dal titolo “Piede di contadino, piede di bonzo”, per raccontare la percezione dello spreco alimentare nel mondo agricolo premoderno.